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LA TOSSE

Le immagini scorrono dietro al finestrino del treno. Finalmente è "direzione mare".
Ripenso a quando ero piccina e adoravo quel lungo viaggio verso il sud. "Attraversiamo tutto lo stivale!" Mi dicevano e non si arrivava mai! Ma già allora, io piccina, amavo profondamente quel treno che mi portava verso il mare e seguivo, ossessiva, i fili della corrente da dietro il vetro, per calcolare ogni quanto si interrompevano per l'incontro con un pilone. "Uno, due, tre, quattro, dieci secondi, ora quindici, ora venti secondi! Attenzione! attenzione! Signori, è record!"
Anche oggi scorrono veloci e indistinte le immagini oltre il finestrino che ha impressi i segni dell'ultima pioggia, i dettagli sfuggono, i colori si mescolano e le forme si confondono ma è un piacere intenso questo sguardo d'insieme. Metafora della vita, probabilmente: inutile fermare il treno per guardare il singolo dettaglio che, visto da vicino, tutto perde in armonia, bellezza e stupore. Meglio che vada, che vada, che vada, veloce, veloce, veloce questo treno e regali l'ebbrezza del panorama indistinto e la saggia visione di insieme.
E, con permesso, vi sosterei un po' in questa visione, se non vi dà noia, s'intende, signori voi altri che viaggiate su questo medesimo treno e guardate fuori dal finestrino, pure voi. 
E che la musica intanto si infili nelle orecchie di carne, attraverso il velo del timpano e scivoli giù giù giù per gli ossicini, come in un luna park e magicamente si insinui nelle terminazioni nervose del cervello, più potente di una droga, a portarti lontano.
Una immagine, un ricordo, un dettaglio, un pensiero.
"Solo l'amore e la tosse non si possono nascondere".
(dietro il finestrino, 2019)

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