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Visualizzazione dei post da ottobre, 2021

TRASPARENZE

Auuuuu

"Ehi Jack era da un po' che non ti sentivo. Che fine avevi fatto?" "Avevo bisogno di starmene un po' per conto mio. Lontano, anche da me stesso. A volte il mare fa troppo rumore e allora devi andar via, perfino da quella che è la materia con cui credi di essere fatto, per sperare di ritrovarti." "E sentiamo Jack, cosa hai scoperto questa volta? Quando riemergi da te stesso, io mi faccio tutto orecchi, lo sai..."  "Non ho fatto grandi scoperte, ma ho capito tante cose.  Per esempio, che c'è chi non esce a guardare la luna perché teme che il suo cuore possa iniziare ad ululare. Meglio avere paura dei pleniluni, allora. Ed anche dei lupi, non si sa mai. Che non tutti vedono del concime nel letame ed infatti c'è chi non mangia le fragole per paura di ingoiare merda.  Che c'è chi naviga in mare aperto, eppure non sa che sapore ha il sale e  c'è chi, invece, conosce bene il sapore del sale e lo ama, ma ha uno stramaledetto timore dei

Cosa ho sentito veramente mio?

Cosa ho sentito veramente mio? Non certo il tuo cortile di sassi e ghiaia. Non i tuoi silenzi, dopo la mia bufera. Non le mie distrazioni, nei giorni color latte dell'inverno.  Non certo la riva, mai battuta dai venti. Nemmeno la mia lingua, quando ti è parsa un idioma sconosciuto.  Che cosa ho sentito veramente mio? Il magma del mio vulcano, quando è esploso ed io ho avuto paura. L'acqua del mio pozzo, mentre pregavo, dall'alto, che i pesci non affogassero, soli e al buio. Il silenzio della mia stanza. Il mostro sotto al mio letto. Il pianto, quando è stato improvviso. La pelle, quando ho potuto assaggiarne la tenerezza. L'odore di agrumi, quando dentro nevicava ormai da giorni. La confusione e quel vento benedetto che ha fatto cigolare le mie giunture, porte scardinate, facendomi dono della nudità. Cosa sento veramente mio? Il mio desiderio. Oggi da esplorare  e da plasmare con estrema cura.        

Non diamoci appuntamento

Credo sia importante andarsela un po' a cercare la bellezza . Così, l'odore di cipolla del corso si fa, per l'anima, più potente di una confessione in chiesa. Quello della canapa bruciata di viale Matteotti è l'opium di mia madre. S filo su tutte le passerelle francesi. Davanti al Policlinico hanno piantato l'elicriso! Dio mio l'elicriso! Archetipo di ogni sensazione. Ci troviamo tutti lì, nati tra le sue radici , non sotto al cavoloverza. Credo sia importante andarsela a cercare la bellezza . Nei momenti di trascurabile felicità. Nella foglia che trema e tu la vai ad abbracciare. Nel cielo gonfio, cui spalmi l'arnica. Sui sassi rossi dei muri, mentre fuori è l'autunno. Dentro al tatto. Sulle papille. Nelle pupille. Tra l'iride e l'attimo che viene subito dopo. Bisogna andarsela a cercare la bellezza . Scovarla sotto la polvere del tappeto steso sul cuore. Spiarla nelle fessure delle proprie serrature. Sentirla sotto i polpastre

TRIAGE

       (+9 DEA) Tu di cosa sei morto? Di k fegato. Mi hanno ucciso i troppi bicchieri, ma era sempre l'ultimo quello che mi consolava. Tu? Non so di preciso. So che ero plumbeo e secco quel giorno e che fuori pioveva. L'acqua non è riuscita ad irrigarmi. Tu? Temo di sensi di colpa. Mi inseguivano come ombre viste al tramonto. Ed io correvo, ma inutilmente. Sarebbe bastato guardarle col sole di mezzogiorno.  Ma ormai è tardi. Notte fonda. Tu?  Troppe cellule mi affollavano il midollo come i pensieri, del resto.  Non c'era più spazio per niente. Io di ascite.  Mi ci sono inzuppato fino ad annegarvici. Un po' come capita, a volte, con la malinconia. Io di aneurisma. Ricordo solo che ero felice fino ad un minuto prima dell'esplosione. Io sono stato centrato in pieno. Tre ore fa.  Da un tir guidato da un tizio. Forse un malore lo ha colpito e lui me.  Effetto domino.  Io sono precipitato da 10 metri. Politrauma.  Dell'oro fuso tra le mie ossa rott