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Visualizzazione dei post da luglio, 2020

L'ORA DELL' APE

Ora dell' APE. Ci si bacia.  Ci si accarezza. Ci si sfiora. Ci si guarda negli occhi. Si parla del più e del meno.  (A volte anche del per e del diviso). Io farei tutto, in religioso silenzio in un bisogno pellegrino di riscoprire la sacralità che ci abita.  La felicità è un concetto semplice se non ne hai troppa nostalgia. Senza amore saremmo conchiglie dimenticate anche dall'onda più compassionevole. Che voglia di stare ad ascoltare i gabbiani che planano dentro e di starsene a sentire il rumore che fanno le onde nel punto preciso in cui si generano, non dove si infrangono! Sorseggio un po' l'idea, tenendomela sulla lingua prima di mandarla giù. Rifare ogni cosa, ma farlo con la precisione dell'APE dentro la sua fioritura. Per me un mimosa, grazie! 

DI PUNTI DI RIFERIMENTO E DIOTTRIE

Caldo. Decisione più ovvia: buttarsi in mare, raggiunto con inevitabile fuga in treno. Tolgo gli occhiali e mi avvio verso le onde. Consapevole della mia ipovisione da miope priva di una buona dose di diottrie, prima di entrare in acqua, cerco un riferimento: vicino a dove avevo appoggiato la borsa nera e le espadrillas verde salvia c'è l'unica sdraio orizzontale su una spiaggia di sdraio verticali. " Bene quello il mio punto di riferimento per quando uscirò dall'acqua!" Mi dico convinta. Dunque entro in acqua. La visione miope, che sulla terraferma ti fa sentire parte della cerchia impressionista, in acqua rende tutto come un frullato di mille frutti di stagione. Tinta unita. Ma, e il miope lo sa, ti si affinano gli altri sensi. Allora mi concentro sul sale, che, mi dico, è proprio  salato. Salato ed essenziale. Mi concentro sul corpo che fa il morto. Il morto vivo. Cioe' sembra morto ma è vivo. Vivo vivo, anzi a dimostrazione della viltà (per la morte), dev

MARMELLATA

La felicità è come il vasetto di marmellata messo sulla mensola più alta della dispensa. L' hanno messo lì il vasetto, in alto  che si sa lo zucchero fa male, ingrassa, ti viene il diabete, ma soprattutto non si mangia prima dei pasti, neanche dopo. Non si pasticcia. E io mi allungo Mi allungo. Mi allungo. Non ho sedie Non ho scale. Ho questo corpo. Queste braccia e queste mani. Mi allungo. Mi allungo. La felicità è una idea. È il desiderio di tutte le more viola, i lamponi teneri e i mirtilli turgidi. E' nel desiderio di tutti gli agrumi dal sapore del sole e l'odore di zagare che si sprigiona appena apri il  vasetto. La felicita' non è il vasetto con la marmellata. È il desiderio che hai tu e dello sforzo con cui ti allunghi. E se non arrivo al vasetto, Mi assicuro che non cada. (Foto scattata a Genova PP due giorni fa)

A-MARE

Scuote e mi schiuma. Sciaborda e mi scioglie. Scintilla e mi scinde. Sciacquando, mi scippa. Io mi scopro. Schiudo me stessa. Non vuol scemare. E' energia da conservare. Mare, oggi sei fatto delle stesse microparticelle della mia anima che sciolta, sta, stesa, senza sapersi asciugare. (mareggiata a Camogli, 7 luglio 2020 )