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Visualizzazione dei post da agosto, 2021

GIRINA

Sento suonare una fisarmonica lontano. La senti anche tu? O è un mio inganno? Ci sono melodie antiche che sembra ci precedano. Sono quelle in cui siamo destinati a perderci, per poterci, poi, ritrovare. È il do diesis su cui hai danzato nel liquido amniotico di tua madre, mentre dalla tua coda girina ti si abbozzavano i timpani. Sensazioni primitive e per certo perdute. Preistoria dell'anima. Patrimonio della tua umanità. Il viaggio a ritroso dentro di sé è come finire, sempre girina, in quella canna di bambù in cui si sono infilati tutti i venti del tuo mondo: soffi, sibili e fruscii, zufolii e mormorii, brusii e bisbigli.  Sussurri che arrivano da molto lontano. Vi accolgo. Amplifico la mia superficie, traziono la mia materia, se necessario, anche a costo di perdere in resistenza ed aumentare, ancora una volta, la mia fragilità.  Lo farò, se questo servirà a fare spazio, dentro di me e sulla mia pelle ed accogliere tutte le voci del mio passato, tutti i miei venti . Ascol

INTANTO

"Hey Jack, stasera, invece, che hai?" "Ho il sole, che tramonta ad ovest. Una cicatrice in più. Un analgesico appoggiato sul cuore ed il ricordo di un amore a tenermi compagnia. E tu, fratello che hai? Visto che me lo chiedi ." "Io ho la luna, che sorge ad est. Due ferite fresche in più. Il cuore appoggiato sul comodino, dove di solito tengo gli analgesici ed un amore perduto, a ricordarmi che sono vivo." Le nuvole giocano a tris nel cielo.  Intanto. Le onde eccitano i sassi a riva.  Intanto. Le api percorrono più di centocinquantamilachilometri per un po' di miele.  Intanto. Ed il gin invecchia dentro alla quercia.  Intanto. "Non crucciarti fratello per ciò che non puoi avere, adesso! Pensa piuttosto a ciò che hai dato.  E ricorda non tanto perché lo hai fatto, ma come lo hai fatto." "Ok. Ci proverò, fratello. Ne ho fatta di strada, comunque, intanto." "Sì Jack. Lo so. È per questo che te lo dico".

Blue Marlin

" Che hai oggi, Jack?" "Perché me lo chiedi?" " Parli poco ed è da stamattina che guardi le barche passare" "Sono solo un po' malinconico." " E da dove arriva la tua malinconia, Jack?" "Non lo so di preciso. Credo sia un tratto della mia anima, che ho scoperto essere più delicata di quello che pensavo, effettivamente. " " Non ti facevo così delicato, infatti, Jack!" "In che senso?" " Nel senso che bisogna maneggiarti con cura!" "Dici?" " Si, fratello, è proprio così!" "Allora ricordatelo e maneggiami con cura" " Ok fratello, me lo ricorderò.  Alla malinconia non so se si può sfuggire, ma soprattutto mi sembra che tu non voglia sfuggirle affatto! Ma ricordati che se la si vive da soli, a volte, può svoltare in tristezza, ma se la si condivide può trasformarsi in poesia" "Se ti va, allora, fratello, stasera, resta e fammi compagnia."

ALTAMAREA

"Ehi Jack quante lacrime hai versato?" "Poche, fratello. Troppo poche.  Non me lo potevo permettere.  I capricci non si fanno, dovresti saperlo" "E non hai nostalgia di tutte quelle lacrime che non ti sei potuto permettere?" "Sì, fratello. Una fottutissima nostalgia. Come ho nostalgia del bimbo capriccioso che non sono mai stato." " Ti confido un segreto: anche io ho voglia di piangere stasera, il terzo giro di tequila è quello che mi frega, puntualmente.  Perché non ci buttiamo in mare? Le stelle sono alte nel cielo.  Nessuno ci noterà. Io mi toglierò di dosso la puzza di alcol e tu, tu  potrai piangere! Piangere tutte le lacrime che non hai versato e sbattere i piedi a più non posso! Nessuno penserà che sono i capricci del bimbo che ti porti dentro, crederanno semplicemente che è il modo più comune per stare a galla. Non se ne accorgerà nessuno che stai piangendo, fidati, solo tu, il mare ed io che però sono troppo ubriaco per ricordarmelo

In questo tempo nuovo

Ho fatto ripetute immersioni con la pelle e con l'anima, e poi ho atteso, che il sole e l'aria le asciugassero. Senza fretta , questa volta. Ho ascoltato il silenzio, in questo tempo nuovo. Il silenzio buono , quello che cura e non fa male. Ne avevo dimenticato la bellezza, o forse, non ne ero mai stata all'altezza. Mi sono svuotata . L'ho dovuto fare, completamente, solo così avrei potuto davvero riempirmi di sale e rigonfiarmi di vento. Ho visto gabbiani agitarsi dentro di me, ed un pesce lucente guizzarmi fuori dal petto. Ho aspettato che la marea calasse per ritrovare il mio scoglio che sapevo non poteva essersi perduto, nonostante le mareggiate. Nel rotolare ritmico e terribilmente melodico dei sassi trascinati dalle onde, ho riconosciuto il peso delle mie pietre interiori ed ho deciso di  lasciarle andare . Infine, ho chiesto al mare di disinfettare l'ultima ferita , quella che ancora fatica a guarire. Poi, con estrema delicatezza , mi son

J (joule)

Il mare è agitato, schiuma furioso. Imbeviamoci di questa energia,  fino all'ultima goccia. Dissetiamoci. Ce la restituiremo più tardi. Al frinire delle cicale.    ph: Aug 2, 2021.