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In questo tempo nuovo


Ho fatto ripetute immersioni con la pelle
e con l'anima,
e poi ho atteso,
che il sole e l'aria
le asciugassero.
Senza fretta, questa volta.

Ho ascoltato il silenzio,
in questo tempo nuovo.
Il silenzio buono,
quello che cura e non fa male.
Ne avevo dimenticato la bellezza,
o forse, non ne ero mai stata all'altezza.

Mi sono svuotata.
L'ho dovuto fare, completamente,
solo così avrei potuto davvero riempirmi di sale e rigonfiarmi di vento.

Ho visto gabbiani agitarsi dentro di me,
ed un pesce lucente guizzarmi fuori dal petto.

Ho aspettato che la marea calasse per ritrovare il mio scoglio che sapevo non poteva essersi perduto, nonostante le mareggiate.

Nel rotolare ritmico e terribilmente melodico dei sassi trascinati dalle onde, ho riconosciuto il peso delle mie pietre interiori ed ho deciso di lasciarle andare.

Infine, ho chiesto al mare di disinfettare l'ultima ferita, quella che ancora fatica a guarire.

Poi, con estrema delicatezza,
mi sono presa per mano
e mi sono riaccompagnata al largo, mentre le acque si increspavano d'argento.

Mentre avanzavo, questa volta,
mi pareva di poterlo abbracciare il mare.
Tutto assieme.

Dentro queste mie braccia, sì, che
mi pareva si facessero infinite.

   ph: 5 aug 2021