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Visualizzazione dei post da novembre, 2020

BACIAMI ANCORA

Alla fine  Dobbiamo  Baciare la strega. Corriamo. Lei ci insegue. Allora bisogna fermarsi. Aspettarla. Averne paura. Guardarla negli occhi e pure innamorarsene un po'. Per davvero.  Altrimenti non vale. Lei lo sa.  Lo capisce. E ti lascia nel tuo brodo,  a generare muffe. Tu Non cambi. Tu Resti uguale. "Rien ne va plus, les jeux sont faits"  ti dice intanto il tuo crupier. Se, invece, la vai a cercare, la strega,  in mezzo al tuo bosco di larici giganti, se non hai paura di appoggiare le tue labbra sulle sue così da sentire il suo alito gelido entrarti dentro e congelarti fin dentro le ossa, ecco che, allora, lei potrebbe  iniziare a farti le domande giuste. Solo se stai attenta, lei potrebbe mostrarti  l'ombra dietro alle madri e lo scheletro dei padri. Gli incubi di ogni figlio  ed i tormenti dei fratelli. Il dolore di chi ama e le scuse di chi è amato. Ma anche la fobia di cui, in realtà, soffre il ragno e la nevrosi che fa roteare il girino. L'ossessione del f

PER UN PUGNO DI DOLLARI

Mi hanno tagliato la testa, ma, stupidi, non sapevano che i miei pensieri sono vapore, acqua, rugiada e tempesta. Mi hanno reciso i seni, ma non sapevano, ingenui, che il mio latte stava irrigando un'altra terra e che io stavo allattando me stessa. Mi hanno tolto l'utero, che stolti, non sapevano che i miei figli sono già altrove. Forse il bisturi con cui mi hanno tagliata era arrugginito e i tagli hanno fatto infezione, ma ora ho gli anticorpi per proteggermi dal male che non mi meritavo. Forse hai cercato i miei frutti nei posti sbagliati o io li ho tenuti troppo nascosti. Poco importa, adesso. Forse non hai capito i miei labirinti, ed infatti non sei stato capace di perderti, ma non te ne faccio più una colpa. Lacerata nelle fibre, ora so quanto sono resistenti. Finalmente mescolo il mio buio ai miei sogni e impasto la mia materia senza paura, anzi rido in compagnia dei miei  demoni potenti e compassionevoli. Nella mia grotta ho trovato rifugio. Un utero più g

"Oye chica, ¿por qué no abres la puerta?"

Hai mai incontrato il tuo duende ? Il mio è una vecchia rugosa che balla il flamenco. Già correva sotto la pelle, ma io pensavo fosse orticaria . Bussava alla porta del mio cuore:  "oye chica, ¿por qué no abres la puerta?"  ed io chiamavo quei colpi decisi " extrasistoli "! Saltellava sui miei metatarsi, quel demonio, ed io mi sentivo accelerata nel passo ma mi imponevo di rallentare, per stare al passo degli altri . Mi affollava la testa, la gitana scaltra, con le sue storie da marinai ed io mi curavo per l'emicrania . Mi bruciava il sangue, quel fauno travestito, ed io ingoiavo pasticche per la gastrite . (scattata in via Lunga, già degli Unni, Pavia) Poi, finalmente, io e il duende ci siamo riconosciuti.  È successo in un pomeriggio di aprile. Da allora io e il duende balliamo, balliamo e balliamo ancora. Spesso ci succede di farlo anche senza musica, al ritmo di quell'inquietudine che ora so a cosa serve. Al vuoto, io e il duende , scattiam

ARGONAUTICA

Non si può andare,  né prendere e partire, né partire per riprendersi.  È un tempo così.   Di dettagliato distacco. Unica possibilità:  circumnavigarsi . Scoprirsi penisola e andare a cercarsi le proprie montagne, scalarsi il proprio Everest e fare rafting sulle proprie rapide. Io ho iniziato dai piedi,  poi ho tracciato la linea dei fianchi,  ho disegnato il profilo del torace, seguito l'altopiano del collo, e sono sbarcata, infine, sulla mia superficie lunare. Hai mai provato a ridisegnare la tua mappa ?  Parlamene, in caso.  Sono curiosa. Magari scopriresti che i tuoi tropici stanno tra le fronde rumorose dei tuoi pensieri abitati da uccelli multicolori,  dove i flussi sono energetici ed improvvisi,  il calore latente ed ipersensibile e dove l'evapotraspirazione  ha la consistenza dell'oceano. I ghiacciai stanno sui capezzoli:  i due poli su cui gli Inuit hanno costruito i loro caldi igloo, dove la neve si indica con mille parole diverse e lo sciamano è donna. Il deserto

UN GIORNO CAPIRAI

Un giorno capirai che l'acqua del tuo pozzo scotta e che al chiodo,  si appendono solo i fallimenti verso sé stessi. Capirai anche che cadere nella  cisterna  della tua anima è come scoprire un  sarcofago  dai mille colori.  Lo darai alla  luce  e sarà bellissimo. Capirai che le infinite possibilità che la tua testa può pensare non fanno altro che boicottare l'azione, perché l'azione  ha bisogno soltanto di una unica e valida  illusione . Quel giorno capirai anche che i  piani  esistono solo nella tua mente e la possibilità di  scivolare  giù dipende unicamente da come ti posizioni nel mondo. Capirai che Apollo suonava la  lira,   incantava gli dei dell'Olimpo ma leggeva le note sullo spartito. Dioniso invece suonava i tamburi,   improvvisava le danze, sapeva ascoltare il suo vuoto ma, soprattutto, sapeva trasformarlo in ritmo. (irritando gli dei, alla follia!) Capirai che il mostro che hai curato stanotte e quello che hai sognato la notte scorsa, eri semp

PENSIERIPAROLEOPEREOMISSIONI

    5 novembre 2020     ALBERO     "Io cercavo le mie radici,       il cielo mi ha distratta."    RAGNATELA     "Ho sempre filato dritto,       poi è arrivata la rugiada!"     MASCHIO CON BOLLE    "Mi è saltato il tappo!"    !TIAMO   "Narcisisticamente parlando, si intende!"    BARRIERE      "Io vado oltre quelle del sono! "     BELLEZZA    "E piantala, dai!"    MURI     "Sapresti come farmi arrossire!"       (Se cadessero)    CHIUSURE (  angl  lockdown)     "Cercare vie di fuga verticali!"    ORMEGGI   "Mi sento a terra, non a casa."     FUOCO "Mettere a... Accedere un... Sentirsi un...dentro Ergo: scaldarsi, comunque, con qualcosa" https://youtu.be/8YqjtYqdUBw?feature=shared