PER UN PUGNO DI DOLLARI

Mi hanno tagliato la testa,
ma, stupidi, non sapevano che i miei pensieri sono vapore, acqua, rugiada e tempesta.

Mi hanno reciso i seni,
ma non sapevano, ingenui, che
il mio latte stava irrigando un'altra terra
e che io stavo allattando me stessa.

Mi hanno tolto l'utero,
che stolti,
non sapevano che i miei figli sono già altrove.

Forse il bisturi con cui mi hanno tagliata era arrugginito e i tagli hanno fatto infezione, ma ora ho gli anticorpi per proteggermi dal male che non mi meritavo.

Forse hai cercato i miei frutti nei posti sbagliati o io li ho tenuti troppo nascosti. Poco importa, adesso.

Forse non hai capito i miei labirinti,
ed infatti non sei stato capace di perderti, ma non te ne faccio più una colpa.

Lacerata nelle fibre,
ora so quanto sono resistenti.

Finalmente mescolo il mio buio ai miei sogni e impasto la mia materia senza paura, anzi rido in compagnia dei miei  demoni potenti e compassionevoli.

Nella mia grotta ho trovato rifugio.
Un utero più grande ora mi contiene,
una mammella enorme mi nutre,
e su una pancia molle posso finalmente sprofondare. 

Non ho fretta. Di ammirarmi.

("La parella" di Lautaro Diaz, al porto Vell. Scattata esattamente un anno fa, a Barcellona)