Un giorno capirai che l'acqua del tuo pozzo scotta
e che al chiodo, si appendono solo i fallimenti verso sé stessi.
Capirai anche che cadere nella cisterna della tua anima è come scoprire un sarcofago dai mille colori.
Lo darai alla luce e sarà bellissimo.
Capirai che le infinite possibilità che la tua testa può pensare non fanno altro che boicottare l'azione,
perché l'azione ha bisogno soltanto di una unica e valida illusione.
Quel giorno capirai anche che i piani esistono solo nella tua mente e la possibilità di scivolare giù dipende unicamente da come ti posizioni nel mondo.
Capirai che Apollo suonava la lira,
incantava gli dei dell'Olimpo
ma leggeva le note sullo spartito.
Dioniso invece suonava i tamburi, improvvisava le danze, sapeva ascoltare il suo vuoto ma, soprattutto, sapeva trasformarlo in ritmo.
(irritando gli dei, alla follia!)
Capirai che il mostro che hai curato stanotte e quello che hai sognato la notte scorsa,
eri sempre tu,
prima di conoscerti.
Che la speranza non si baratta.
È materia prima, da maneggiare con cura.
La stessa cura con cui,
prima di trattare gli altri,
dovresti trattare te stessa.
Questo è quello che resta
alla fine dei conti.
E fa sempre la differenza.
scattata stamane
a fine turno in PS)