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Visualizzazione dei post da agosto, 2022

What else?

Ho silenzi profondissimi ed Improvvisi. Come aliti di vento spengono fiamme tremule, regalandomi alla potenza della penombra . Ho paure aggrappate al cuore con mani di bimba.  Se ne stanno lì, a penzoloni su un burrone di spaventose  possibilità . Ho sospiri lenti e fondi che dettano un ritmo a ciò che ancora non ha forma dentro di me eppure chiede di danzare . Non temere i miei vuoti, in quelle sere, l'aria si muove più forte ed una scintilla potrebbe divampare, scaldando . Ho bisogno di altri svelamenti e di sbucciare ancora la cipolla viola e sentire quanto è dolce e nauseante. Ho bisogno dell'imperfezione di muri che sgocciolano al calar del sole.  Ho bisogno di parole, ma ancor di più della solidarietà di un silenzio buono in cui concederci il lusso di entrare. È dove ho più incertezze che mi ritrovo perché lì posso sostare, senza giudizio e compiere atti di umiltà e di libertà. Lì riesco a stupirmi. Creare il vuoto dentro significa fare spazio.  What else?

TIP TAP

Rivoli sui tetti. Shhhh. Senti come Scivola. Ora ho due pozzanghere nel torace. Sgocciolo. Le campanule si fanno croccanti. Saranno buone per il pranzo. Un dardo liquido mi trapassa l'ombelico. Reo, scorre. L'acqua scopre vecchi intonaci sulle mie pareti, colandomi dentro. Cosa è successo? Ci sono territori in cui bisogna cambiare forma per potervi accedere. Balla il tip tap in minuscole scarpe, la Pioggia.    Ph scattata in Corso Garibaldi, qualche tempo fa.

Che terribile banalità!

Oggi ho incontrato un corpo.  Un corpo e un dolore.  Un corpo, un dolore e una morte. Coinquilini affiatati. In alcuni giorni capita, più che in altri. Il rigor mortis lo hai scambiato per una carezza vigorosa. "Mi stringe, lo vede anche lei?" (Certo che vedo) "Io qui sto bene, qui voglio restare, per sempre"  (Accanto ad un corpo morto,  per sempre). Ripercorrevi i suoi tatuaggi, la legion d'onore sul bicipite destro. Lui, un City Angel, dicevi. Come la baciavi quella pelle! (Chissà se l'accarezzavi così, le altre volte?)  Ormai è di cera. Lui, nel mentre, cambiava colore ed espressione; si detendeva, lasciava andare ogni tensione, anche quelle che solo l'amore ti fa conoscere, distendeva le rughe del volto e i solchi dell'anima. Lasciava andare tutto.  Io restavo inerme. Ignoravo tutto di voi. L'anamnesi esistenziale, di solito, non si indaga. Una bolla silenziosa, intanto, decideva di inghiottirci. Come un pesce, i sensi mi si spostavano nello