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What else?


Ho silenzi profondissimi ed
Improvvisi.
Come aliti di vento spengono fiamme tremule, regalandomi alla potenza della penombra.

Ho paure aggrappate al cuore con mani di bimba. 
Se ne stanno lì, a penzoloni su un burrone di spaventose possibilità.

Ho sospiri lenti e fondi che dettano un ritmo a ciò che ancora non ha forma dentro di me eppure chiede di danzare.

Non temere i miei vuoti,
in quelle sere, l'aria si muove più forte ed una scintilla potrebbe divampare, scaldando.

Ho bisogno di altri svelamenti e
di sbucciare ancora la cipolla viola e sentire quanto è dolce e nauseante.

Ho bisogno dell'imperfezione di muri che sgocciolano al calar del sole. 

Ho bisogno di parole, ma ancor di più della solidarietà di un silenzio buono in cui concederci il lusso di entrare.

È dove ho più incertezze che mi ritrovo
perché lì posso sostare, senza giudizio e compiere atti di umiltà e di libertà.
Lì riesco a stupirmi.

Creare il vuoto dentro significa fare spazio. 

What else?

Foto scattata  a Budapest un otto di febbraio.