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Visualizzazione dei post da aprile, 2021

120 grammi

Sono fatta di un materiale che si sbriciola e s'ottunde e si incrina all'urto. So che mi spezzerei facilmente se dovessi reggere un grammo in più di quel che porto. Quando l'ho detto a mia nonna, lei mi ha sorriso. "Che peso reggi tu, signorina, che non arrivi a sette anni?" "La mia anima" ho risposto," la tengo a due mani". La Nena ha arricciato la fronte, ha preso tempo. Ne prende sempre prima di dire la sua. Ed è di quel tempo che io ho paura. "E come mai devi tenerla su?" mi ha domandato.  Sorrideva. Niente mi prende più del sorriso.  Chi in avvenire mi sorriderà, avrà su di me potere. "Non posso distrarmi, nonna. Non posso farlo neanche un minuto. Passerò la vita con le mani occupate, a stringere lei". (Antonia Pozzi, una grazia di cui disfarsi) Esce oggi "Io sono Kore". Casa Editrice: Albatros, Il Filo.  Collana: Nuove Voci. Prefazione di Barbara Alberti. Recensione di Maria Grazia Brunori. Con la collaborazi

Coca zero, Aperol, Lemonsoda.

Poi un giorno Jack, sì, quello che se suonava la tromba il cielo diventava di fuoco, prese suo fratello e gli disse: "io me ne vado in America!"  " E, sentiamo un po' Jack" gli rispose il fratello "che c'è in America che qui non hai?" Allora Jack, abbassando la tromba, e guardando il cielo, gli disse, con calma:  "è questo il punto, fratello, io, semplicemente, ho nostalgia dell'America. Della mia America" "Cioè?" Chiese il fratello, senza troppo capire. Allora Jack riprese: "La mia America è mare e buona musica. La mia America è nostalgia. Nostalgia pura. Ma di me stesso, fratello. La mia America io me la sogno tutte le notti e puntualmente me la dimentico, al risveglio. La mia America, fratello, è il mio desiderio.  È il chewing gum al cacao e rum che non hanno ancora inventato. È la malinconia di cui tanti hanno scritto, ma ancora in pochi. È il miglior jazz, non ancora suonato. È il tempo giusto. Il mio. È la tens