Poi un giorno Jack, sì, quello che se suonava la tromba il cielo diventava di fuoco, prese suo fratello e gli disse: "io me ne vado in America!"
" E, sentiamo un po' Jack" gli rispose il fratello "che c'è in America che qui non hai?"
Allora Jack, abbassando la tromba, e guardando il cielo, gli disse, con calma:
"è questo il punto, fratello, io, semplicemente, ho nostalgia dell'America. Della mia America"
"Cioè?" Chiese il fratello, senza troppo capire.
Allora Jack riprese:
"La mia America è mare e buona musica.
La mia America è nostalgia. Nostalgia pura. Ma di me stesso, fratello.
La mia America io me la sogno tutte le notti e puntualmente me la dimentico, al risveglio.
La mia America, fratello, è il mio desiderio.
È il chewing gum al cacao e rum che non hanno ancora inventato.
È la malinconia di cui tanti hanno scritto, ma ancora in pochi.
È il miglior jazz, non ancora suonato.
È il tempo giusto. Il mio.
È la tensione che mi tiene vivo.
È mancanza, quella che mi riempie più dell'aria che respiro.
La mia America ha labbra di fico e profuma di tequila.
È la mia sinfonia, riscritta in diesis.
È il mio slancio vitale, plasmato dal mio dolore, è la mia nuova esplorazione.
È il mio amore per la vita e per chi amo.
E tu? Tu fratello, un' America ce l'hai?"