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GUARDANDO A-FO-RIS-MA-NA

Aforismana.
A-fo-ris-mà-na
sost.femm,usato per indicare la transazione della materia dallo stato aereo allo stato liquido.
Più specificatamente:
-lo stato aereo sono i pensieri (dell'autrice Barbarah Guglielmana)
-il liquido e' l'inchiostro. 

Sì, questo sono gli aforismana: un pensiero, un incubo, una paura, un sogno, un desiderio, un'idea, un ideale, una proiezione, una negazione, una amplificazione...Insomma un fecondo caos interiore che dal mondo da cui proviene (che si chiami iperuranio o inconscio, poco importa) scende (o sale) sulla carta, prendendo forma. È in quella trasfigurazione che il caos si fa kosmos, ordine. L'ordine di una linea decisa, semplice, schietta, pulita, senza sbavatura alcuna. Una pennellata d' inchiostro, tracciata, il più delle volte, con un unico gesto, senza possibilità di cambiamento o correzione che definisce, per sempre, in quel preciso momento, lo slancio creativo dell'artista.

E così c'è l'ometto inquieto (la cui inquietudine risiede nell'unica linea curva delle braccia),visibilmente diverso,vivo e vero rispetto ai due ometti a lato, che appaiono incredibilmente fermi, inespressivi, rigidi, morti (pur condividendo lo stesso numero di righe).E' lui, l'ometto centrale, il portavoce del pensiero dell'autrice che urla: "dal canto mio,vaneggio poesia" (evocando un meriniano "canto il mio sragionare, salvandomi") e ti aspetti che l'ometto evada da un momento all'altro dal foglio (manicomio) in cui ormai è imprigionato per sempre.

Oppure l'ometto arruffato, andante, dal piglio deciso, novello Cyrano de Bergerac che lancia avanti la penna anziché la spada, conscio del suo enorme potere, della sua abilità con le parole e della sua capacità evocativa, della possibilità di ferire con le parole,proprio come, consapevole, ne è l'autrice che non teme il confronto,la censura, l'opposizione e provocatoriamente dice" scrivo per essere vietato". È il trionfo della democrazia del pensiero.

Ma c'è anche l'aforismana  "ci si incontra per vedersi diversi" meraviglioso manifesto dell'integrazione, attuale e graffiante,ma anche spiazzante metafora dell'amore che più di ogni cosa,ci fa scoprire diversi (a noi stessi),vulnerabili e fragili, "altro" da ciò che credavamo di essere prima di quell'incontro.

E così infiniti altri viaggi tra queste linee che dalla carta come, per magia, si animano, escono dal foglio ed entrano nella testa di ciascuno di noi accendendo pensieri, immagini, ricordi in un nuovo processo,noto alla chimica col nome di "condensazione": il passaggio della materia dallo stato liquido a quello aereo.
Il liquido è, ancora, l'inchiostro nero degli aforismana.
Lo stato aereo, questa volta, è il nostro mondo interiore e la possibilità di esplorarlo.





(Copia di alcuni "aforismana"autorizzati dall'autrice)

Commenti

  1. Ammetto di aver capito solo era I disegni della Barbarah...hai saputo farmeli guardare veramente.

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