Oggi ho pensato al concetto di "fine" e a quello che questo pensiero genera.
La fine in genere.
La fine di un film, di un racconto, di una serata, di un viaggio, di un periodo, di un turno, di una terapia.
La fine in genere.
La fine di un film, di un racconto, di una serata, di un viaggio, di un periodo, di un turno, di una terapia.
La fine di una storia, di due storie, di dieci, di mille storie, di tante quanti sono gli abitanti del globo.
Tutti abbiamo immaginato di vederci oltre questo tempo.
Da qualche parte. In qualche modo.
E di fare quello che più ci manca, magari
di farlo potenziato, con la spavalderia che hanno i ragazzini.
Qualcuno ha pensato all'oltre ancora?
All'uscita di scena.
Chi non ci ha mai pensato per davvero, almeno una volta, nella vita?
Oggi sarebbe un silenziosissimo dietro le quinte. Un senza applauso.
Un "buonasera signori! Lo spettacolo si è concluso, speriamo sia stato di vostro gradimento anche perché i biglietti non si rimborsano, comunque!"
Che poi, non è di applausi che abbiamo bisogno, ma di un saluto sì.
Di generare un ultimo salvifico pensiero.
Tutti abbiamo immaginato di vederci oltre questo tempo.
Da qualche parte. In qualche modo.
E di fare quello che più ci manca, magari
di farlo potenziato, con la spavalderia che hanno i ragazzini.
Qualcuno ha pensato all'oltre ancora?
All'uscita di scena.
Chi non ci ha mai pensato per davvero, almeno una volta, nella vita?
Oggi sarebbe un silenziosissimo dietro le quinte. Un senza applauso.
Un "buonasera signori! Lo spettacolo si è concluso, speriamo sia stato di vostro gradimento anche perché i biglietti non si rimborsano, comunque!"
Che poi, non è di applausi che abbiamo bisogno, ma di un saluto sì.
Di generare un ultimo salvifico pensiero.
In chi resta.
Questo sì! Sarebbe, quantomeno auspicabile.
Oggi tornando dal lavoro, città deserta e dal fascino ambiguo, popolato solo dai biancoazzurri "deliveroo riders", pensavo a questo.
Alla parte discendente di ogni curva, con cui dovremmo imparare a familiarizzare, meglio se in tempi poco sospetti, per non tenere il vestito bello nell'armadio, il vino prezioso in cantina, il profumo migliore sul comodino.
E cosí pensavo agli eventi bloccati di questo tempo.
Ai funerali senza corteo fatti di lacrime asciutte e di volontà non rispettate.
Ai figli che non possono entrare a salutare i padri e le madri malati in ospedale, agli scambi telefonici sospesi sul filo perché tutto è blindato e vietato.
Vietati improvvisamente, la cura, la presenza, la riparazione, il recupero, le seconde possibilità, il perdono.
"Me lo saluti, la prego, e gli dica che gli vogliamo tanto bene, non glielo abbiamo mai detto, ma ora ci manca, eccome se ci manca e non poterlo raggiungere, salutare, ci spezza, gli dica che lo pensiano tanto e che non è solo. E, comunque, ce la fara' vero? Ce la farà, vero?"
" Non manchero, signora. Non mancherò di riportare tutto, glielo prometto! E SI Sì, sì... si...ce la farà!...
Lei crede al goal al 90° minuto?
Io ancora, sì.
Ci spero.
Ai: "Ci sposiamo? Via Skype e senza invitati o sarà meglio rimandare?"
Ma soprattutto:"ci ameremo lo stesso senza la festa?"
Oggi tornando dal lavoro, città deserta e dal fascino ambiguo, popolato solo dai biancoazzurri "deliveroo riders", pensavo a questo.
Alla parte discendente di ogni curva, con cui dovremmo imparare a familiarizzare, meglio se in tempi poco sospetti, per non tenere il vestito bello nell'armadio, il vino prezioso in cantina, il profumo migliore sul comodino.
E cosí pensavo agli eventi bloccati di questo tempo.
Ai funerali senza corteo fatti di lacrime asciutte e di volontà non rispettate.
Ai figli che non possono entrare a salutare i padri e le madri malati in ospedale, agli scambi telefonici sospesi sul filo perché tutto è blindato e vietato.
Vietati improvvisamente, la cura, la presenza, la riparazione, il recupero, le seconde possibilità, il perdono.
"Me lo saluti, la prego, e gli dica che gli vogliamo tanto bene, non glielo abbiamo mai detto, ma ora ci manca, eccome se ci manca e non poterlo raggiungere, salutare, ci spezza, gli dica che lo pensiano tanto e che non è solo. E, comunque, ce la fara' vero? Ce la farà, vero?"
" Non manchero, signora. Non mancherò di riportare tutto, glielo prometto! E SI Sì, sì... si...ce la farà!...
Lei crede al goal al 90° minuto?
Io ancora, sì.
Ci spero.
Ai: "Ci sposiamo? Via Skype e senza invitati o sarà meglio rimandare?"
Ma soprattutto:"ci ameremo lo stesso senza la festa?"
Forse è meglio rimandare, dai...
Ai "mamma perché mi hai rinchiuso in questa torre?"
"Quante volte te lo devo dire quanto è pericoloso là fuori, Raperonzolo? A quante insidie non si vedono, ma sono nell'aria? Fidati una volta tanto!
Ok mamma, oggi si. Oggi mi fido.
#iorestoacasa.
Ma, finito tutto, ricomporro' ogni singolo pezzo. Lo farò, con o senza il tuo permesso.
Ai "mamma perché mi hai rinchiuso in questa torre?"
"Quante volte te lo devo dire quanto è pericoloso là fuori, Raperonzolo? A quante insidie non si vedono, ma sono nell'aria? Fidati una volta tanto!
Ok mamma, oggi si. Oggi mi fido.
#iorestoacasa.
Ma, finito tutto, ricomporro' ogni singolo pezzo. Lo farò, con o senza il tuo permesso.
E uscirò, per capire.
Anche io lo farò, da questa torre di mattoni arancio, certo che lo farò, tenendo conto di quello che ho visto, vissuto, pensato, sentito, ascoltato, ma senza brama, senza eccessi o bisogno di recuperare. Che non abbiamo bisogno di recuperare, men che meno con foga, sarebbe stupido, effimero e assai pericoloso.
Non abbiamo bisogno di eccedere.
Anche io lo farò, da questa torre di mattoni arancio, certo che lo farò, tenendo conto di quello che ho visto, vissuto, pensato, sentito, ascoltato, ma senza brama, senza eccessi o bisogno di recuperare. Che non abbiamo bisogno di recuperare, men che meno con foga, sarebbe stupido, effimero e assai pericoloso.
Non abbiamo bisogno di eccedere.
Abbiamo bisogno di ricordare.
Di ricordare.
Ogni singolo dettaglio.
Ogni singolo dettaglio.
E riordinare.
Di ricordare.
Ogni singolo dettaglio.
Ogni singolo dettaglio.
E riordinare.
Ogni cosa.