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Visualizzazione dei post da 2025

In me

In me ci sono un fringuello rumoroso ed un colibrì spaventato. Un rospo che non ha mai atteso baci ed un geco, in cerca d'ombra. C'è lo scrosciare della pioggia, in un pomeriggio d'estate e un sole tondo il giorno di Natale. C'è un chicco di riso ed uno di sale.  C'è poco zucchero filato e poche feste di paese. C'è uno stagno che dà riparo a tritoni, scarabei e bisce verdi. E un orto di pomodori rossi vicino ad un campo di lavanda.  Soffia il vento, ad ogni ora. C'è una rupe che conosce la vertigine  E una piana piena di mandarini. C'è una foglia, non l'autunno. C'è il mare, non l'oceano. C'è la roccia, non la sabbia. C'è il silenzio, non rumore. C'è la vita, ma non città abitate. C'è un porto solo e molte rotte di marinai. Un faro piccolo e molte reti di pescatori. C'è una spina dorsale e molti cuori. Più emisferi e grande sovrapposizione di sogni all'alba. La notte è breve e i tramonti lunghissimi. C'è uno sguard...

Chiacchiere tra amici

Di cosa vuoi parlare oggi, Jack? Di tante cose, ma più di tutto  Della Delicatezza che è una pomata di malva spalmata sulla ferita con una piuma,  non con le mani,  perché anche i polpastrelli più delicati, a volte, non lo sono abbastanza. Ma anche della Fragilità , fratello, che è il fusto del fiore spezzato dalla disattenzione altrui.  Non riuscirà a fiorire in altri giardini, se tu per primo non avrai saputo proteggerlo a sufficienza, prima di esporlo al mondo chiedendogli di sbocciare. Della Bellezza .  Anche della Bellezza, vorrei parlare, ma non so cosa dire, se non che è la cosa che più mi commuove, soprattutto nei giorni in cui fioriscono le genziane. Lasciami piangere al suo solo pensiero, come un bimbo incerto e pauroso e lasciami amare, nello specchio delle mie lacrime, le mie deformità. Della Paura .  Anche di questo vorrei parlare. Di quella che mi assale tutte le sere quando il sole cala ed io, puntualmente, mi sento minuscolo e solo. Temo l'i...

Vulcano. Lezione elementare

Ribolle nelle viscere il magma incandescente, da sempre contenuto nelle profondità del sottosuolo. Di fuoco è il grembo della terra. Scalda le zolle in superficie. Fornisce tepore all'erba dei prati. Dà buona temperatura ai pesci del mare, ma, dentro trema di tensione.  Solo un involucro di pietra e ferro impedisce l'esplosione. È quando la bocca si serra che l'antro si gonfia di gas, perché solo ciò che non si vede è davvero esplosivo. Allora la pressione può superare contenimenti millenari. Allora acute esigenze possono pulsare e rimbombare lungo una linea del tempo che ha cronicizzato se stessa. È l'eruzione .  Paradigma di ogni non docile trasformazione del paesaggio. Espressione di antigravitazionali bisogni. Allora cola la lava incandescente sul fianco della montagna che credevano morta. Semina paura, genera ceneri di possibili future rinascite, scioglie rocce nodose, fonde sassi  brucia sterpaglie,  mette in movimento pigre forme di vita che migrano di fron...

Soglie di possibilità

Entra nei miei corridoi ed apri una ad una le porte delle mie stanze. Fallo con pazienza, garbo e devozione. Troverai stanze d'ogni tipo tipo: alcune con finestre enormi, sprovviste di vetri e spalancate sul cielo.  Altre piccole, buie e spoglie, prive di insonorizzazione.  Lì scricchiola ogni grammo di vita.  Altre piene di parole, ricordi, di vuoti, di schizzi, di stracci, di ferri, fuochi e fiamme.  Cammina sulle foglie del mio bosco interiore, nell'autunno perpetuo di questo mio tempo. Ascoltane il fruscio crepitante. Togliti le scarpe.  Attardati, per favore. Portami nei tuoi templi dorati.  Tra gli spiriti che ti abitano al crepuscolo. Mostrami le pire dei tuoi antenati.  Raccontami le storie dei volatili che portano semi dentro al tuo cuore. Mostrami la pioggia che feconda la tua terra e parlami di cosa vedi nel fumo che sale dai fuochi nelle case. Fammi girare tra le tue scimmie,  tra gli altari delle tue devozioni. Perderò consistenza per...

Gocce di Memoria

Di cristallo e di scintille è la tua pelle Falce d'oro, il tuo corpo Di diamanti hai ornato il petto Dote di silenzi e poesie d'acqua porti in dono. Tuo è lo scrigno dei secoli. Avanzi scalza nella languida notte dell'inverno. Ombre di latte deponi sul pavimento celeste, per, infine, adagiarti su un talamo cobalto di velluto. Mostrerai, dunque, la tua intimità, Luna, in questo liquido cielo di gennaio? Tu, amante esigente,  che in grembo custodisci mari e in seno vulcani, lascerai sfiorare le tue labbra d'argento tra sciami di stelle cadenti nella costellazione dell'Acquario? Venere giace a te vicina,  sfuoca in un cerchio di chiffon d'oro e sete amaranto. È in prossimità cosmica. Lei, fornace planetaria Fusione di desideri Implorazione di amanti Alito di vento e fuoco Prima speranza  nella solitudine di ogni notte. Scivola da orbite millenarie,  per adagiarsi nel tuo ventre di pura accoglienza. Millenni di rotazioni conducono a danze minuscole. Ere geologiche s...