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Chiacchiere tra amici

Di cosa vuoi parlare oggi, Jack?

Di tante cose, ma più di tutto 

Della Delicatezza
che è una pomata di malva spalmata sulla ferita con una piuma, 
non con le mani, 
perché anche i polpastrelli più delicati, a volte, non lo sono abbastanza.

Ma anche della Fragilità, fratello,
che è il fusto del fiore spezzato dalla disattenzione altrui. 
Non riuscirà a fiorire in altri giardini,
se tu per primo non avrai saputo proteggerlo a sufficienza, prima di esporlo al mondo chiedendogli di sbocciare.

Della Bellezza
Anche della Bellezza, vorrei parlare, ma non so cosa dire, se non che è la cosa che più mi commuove, soprattutto nei giorni in cui fioriscono le genziane.
Lasciami piangere al suo solo pensiero, come un bimbo incerto e pauroso e lasciami amare, nello specchio delle mie lacrime, le mie deformità.

Della Paura
Anche di questo vorrei parlare.
Di quella che mi assale tutte le sere quando il sole cala ed io, puntualmente, mi sento minuscolo e solo.
Temo l'immenso e le piccolezze esattamente alla stessa maniera e con la medesima intensità. 
A volte penso sia una questione di destini, più che di sensibilità.

Della Confusione 
che dicono sia come seminare bulbi a caso sotto la terra.
Solo la pazienza e la fiducia consentono lo stupore della fioritura, alla fine dell'inverno, 
dicono.

Dell'Amore.
Parliamo anche di quello?
Io però non so che dire, fratello, 
se non che forse, quello vero, in qualsiasi forma lo si intenda, 
richiede immensa Delicatezza, 
accoglie le Fragilità, ma per davvero,
conosce appena la Bellezza, 
ma non teme le Deformità, 
sa cosa è la Paura e ne ha profondo rispetto, 
non ignora la Confusione,
piuttosto la usa come bussola d'umiltà.

Grazie.
Ora ho bisogno di silenzio, fratello, per pensare a tutto quello che mi hai detto.
Ora che anche il sole è calato...

   (pH di agosto 2022, mare)