Siamo cielo. Coltre bianca, d'impalpabile fattura, quando ciò che serve è che migrino gli uccelli interiori che tremano al freddo dell' inverno . Siamo cielo. Nuvole di passaggio su una confusione che non trattiene più . Siamo cielo. Percezione surreale di microparticelle, riflessione di una luce più grande, che colora con pennellate d'azzurro, eppure resta invisibile . Siamo cielo. Un'alba ancora umida del sudore di certi sogni e della rugiada dissetante di certi altri. Siamo cielo. Tramonti come preludi di serotini passaggi dalla luce al buio. Virate quotidiane verso l' oblio . Esigenze del vivere. Del poter anche dimenticare. Siamo cieli. Cupi e notturni. Squarci di luce improvvisi. Uggiosi drappi colmi di acque autoprodotte. Vapori di mari dolci. Puntinature di stelle cucite a profondità differenti. Abissi verticali in altezza. Materiale spaziale. Gravità di nuvole. Poesie sussurrate senza voce e senza parole su soglie di nuova percezione ...
La goccia di pioggia cade sul cemento. Disseta le formiche e fa da specchio ai corvi che scendono in planata per afferrare il lombrico che, la terra umida ha restituito al mondo. Eppure, lei, la goccia , non lo sa di essere così potente . Le foglie d'autunno spiegano il bianco dei cieli di novembre Non possono spiegare l'azzurro di maggio. Quel compito spetta ai giacinti . Carminio, oro, screzio d'amaranto, fusioni di ambre, verdi salamandra su fondo di castagna, colore di porpora, velluto di re, organza di dame: questo sono le foglie d'autunno, così vive e potenti e, chissà se lo sanno... La bruma del risveglio custodisce i segreti di cupole antiche, svela confidenze di uccelli in migrazione, conosce il racconto del solitario gabbiano che volteggia su un mare di tegole in cerca di un porto in cui deporre la sua storia. La nebbia amplifica fantasie e possibilità, rende credente l'ateo e confuso il fanatico e chissà se lei lo sa... Autunno di voci che si sele...