Ed è così che improvvisamente capisci che sono mancati dei pezzi, forse enormi.
Alla tua storia. Alla tua vita.
Capisci anche che non è facile recuperarli, quei pezzi, soprattutto se sono più grossi e più pesanti di quello che le tue spalle possono sostenere, pennuta d'ossa cave!
Nessun Atlante all'orizzonte.
Allora può succedere che il puzzle della tua vita resti monco, soprattutto se i pezzi mancanti sono macigni. Grosse pietre dure, spigolose, taglienti, difficili da recuperare, difficili da ricollocare.
E se non ricollochiamo tutto?
Restiamo, forse, come una tela bucata?
Un paesaggio monco?
Una melodia stonata?
Uno strumento scordato?
Un vetro rotto?
Una strada dissestata?
A volte mancano dei pezzi, è vero, e le mancanze sono le cose più difficili da andare a ritrovare, una volta perdute.
Esiste il "persempre" e non solo nelle favole.
Lo so.
Sono mancati i dialoghi, quando era necessario parlarsi.
Le carezze quando era più necessario starsi vicini.
È mancato il coraggio, quando era fondamentale smettere di commiserarsi.
È mancato fare rumore, quando il silenzio dell'anima dalle labbra cucite, era ormai preludio di rivoluzioni dolorose.
È mancato urlare, quando parlare non bastava già più.
È mancato chiarirsi quando dentro era ormai troppo buio.
Sarebbe stato necessario non perderli quei pezzi, per la via, è vero, prima che venissero a mancare definitivamente e creassero questa conformazione alla mia anima, che resta così, bucata.
Non so cosa farò,
ma se resterai così, anima mia, a forma di colabrodo, se io non sarò in grado di ricollocare tutti i pezzi mancanti, sai allora che faremo?
Smetteremo di dannarci per quel che è stato, ma soprattutto per quello che non è stato e ce ne staremo così, io e te, bucate.
Allora tu mi proteggerai dalla tristezza eccessiva e anche dall'eccessiva felicità, perché non tratterremo tutto. Nel male, come nel bene, filtreremo.