Il primo parto è stato di terra. Io sentivo odore di ferro e di pietra lavica nelle mie secrezioni. Ogni roccia ha un suo profumo sai? E conserva la memoria del mare più che della montagna da cui proviene. Così, grazie a te, ho scoperto che la roccia, quando esplode, rilascia un aroma intenso e geme gocce di salmastro. Il tuo lento discendere in me, mi ha definitivamente legata alla terra. Tu venivi al mondo ed io, novella Dafne, mi trasformavo in una vite che metteva radici proprio al Centro della Terra. Da allora, sai, le mie vene sono diventate tralci nodosi che si aggrovigliano per il corpo. Da allora ho branche di legno sul mio tronco asciutto e cordoni piuttosto resistenti, un portamento naturalmente irregolare e in testa tanti nodi da cui forse germoglieranno acini piccoli piccoli ma dolcissimi. Mi hai unito alla Terra, tu. Ed era d'estate. Il secondo parto è stato un geyser di gocce calde originato dalle mie viscere umide. Il roteare di uccello selvatico, ...
Anatomia di pensieri e navigazione spaziale