Sento suonare una fisarmonica lontano. La senti anche tu? O è un mio inganno? Ci sono melodie antiche che sembra ci precedano. Sono quelle in cui siamo destinati a perderci, per poterci, poi, ritrovare. È il do diesis su cui hai danzato nel liquido amniotico di tua madre, mentre dalla tua coda girina ti si abbozzavano i timpani. Sensazioni primitive e per certo perdute. Preistoria dell'anima. Patrimonio della tua umanità. Il viaggio a ritroso dentro di sé è come finire, sempre girina, in quella canna di bambù in cui si sono infilati tutti i venti del tuo mondo: soffi, sibili e fruscii, zufolii e mormorii, brusii e bisbigli. Sussurri che arrivano da molto lontano. Vi accolgo. Amplifico la mia superficie, traziono la mia materia, se necessario, anche a costo di perdere in resistenza ed aumentare, ancora una volta, la mia fragilità. Lo farò, se questo servirà a fare spazio, dentro di me e sulla mia pelle ed accogliere tutte le voci del mio passato, tutti i mie...
Anatomia di pensieri e navigazione spaziale