Passa ai contenuti principali

LO SPETTACOLO DEL CIRCO

Cercare. Desiderare. 
Desiderare di trovare.
Anche Se stessi.
Che istinto è mai questo che si nasconde libero e fiero, come fiera libera, nel prato sconfinato degli inganni dell'io?

Ci si cerca.
come il segugio cerca il tartufo,
la polvere il raggio di sole, 
l'ape il centro del fiore,
le tartarughe marine l'oceano. 

Ci si cerca, per dare un senso al viaggio.
A volte in me questa ricerca fa vorticare così tanto i pensieri, che pare siano stati dimenticati su una giostra rotta, nel circo della vita.

Il tendone a striscie. 
Ci sei mai stato dentro?
Dentro al tuo, di tendone, intendo, al tuo di circo.

Il mio pagliaccio ha il naso turchese, ride di gusto e piange. È poetico e fragile. Malinconico e impietosamente ironico. 
Trasforma in arte pura la sua distimia e recita a soggetto.

Il mago, di turchese, ha gli occhi.
Dal suo cilindro tira fuori solo fiori freschi, perché quelli di plastica che puzzano di chiuso e di naftalina, lo fanno vomitare. 
Il trucco di scomparire nel nulla o di tagliarsi a pezzi, non lo fa più, da anni, ormai.
Ora preferisce sputare coriandoli e liberare le colombe pasquali.

Il Mimo seduce.
Rapisce l'anima.
Illusione perenne. 
Fantasia illimitata.
Poesia muta e libera.
Neanche la puzza di letame e di sudore spezzano il suo incantesimo.

Da sotto la mia sedia, spunta il matto. Indossa abiti psichedelici e cammina sulle braccia. Inverte prospettive, ribalta i piani e sogghigna. Ti pietrifica se incroci il suo sguardo. E, come sasso affondi nella marea scura del tuo stesso potenziale, inorridendo.

L' acrobata mio, invece, cammina su un filo di Brooklyn alla cannella. Dopo averla gustata e masticata,  l'ha tesa come una corda e ci funambola su!
Una distrazione potrebbe essergli fatale.
E di solito succede così.

Ti sei mai fatto un giro nel tuo baraccone?
Hai mai provato ad ipnotizzarti nella spirale di un leccalecca e ricordarti ciò che avevi rimosso? 
Hai mai appiccicato la tua anima alla tua pelle con lo zucchero filato per tenerti assieme, dolcemente?
Hai mai sparato e centrato tutti i bersagli, senza poi ritirare il premio?
Pianto e riso nello stesso momento, che il clown si sa, fa sempre paura! 
Hai mai funambulato per davvero? Tirato coltelli o ingoiato spade? Sei mai stato bersaglio di pugnali, ricoperto di pailettes e lustrini?
Hai mai parlato col tuo matto e addomesticato la tua zebra?

Ogni tanto il circo arriva in città. L'aria allora acquista, come per magia, un profumo nuovo, sa di frittelle e di caramello, di gelsomino e di sciroppo d'acero. Suona la fisarmonica e si accendono i fuochi. 
Si scopre lo stupore e si amplificano i desideri. 
Il circo lo sa come si fa a rendere indimenticabile il suo passaggio, coi suoi contrasti e la sua sublime poesia.