Mi sono fermata col desiderio di ascoltarti.
C'eravamo solo io, i cormorani senza maschera e la signora coi gerani multicolori, nella busta di plastica.
La signora si è seduta vicino a me, nell'attimo in cui il lampione dell'imbarcadero disegnava la sua musa sulla tela d'acqua con l'intento di corteggiarsela poi, stanotte.
Io e la signora coi gerani abbiamo parlato delle barche, dei negozi di vestiti che forse riaprono, delle case del borgo che, in alcuni giorni dell'anno, fanno il bagno e se ne stanno a guardare i pesci e le primule sul fondale del fiume.
La cupola del Duomo a me, da lì, pareva un vulcano spento.
Aspettavamo le gocce io e la signora dei gerani multicolor.
Anche i gerani aspettavano.
Anche la busta di plastica.
Le rondini volavano basse, effettivamente.
E allora siamo state ancora così, un altro po'.
A volte temo, come una lucciola in un bicchiere, che una tua goccia possa farmi annegare.
Senza ghiaccio, ma con
una scorza di limone.
una scorza di limone.
Grazie!
Ti berrei in un sorso.
Ti berrei in un sorso.
Dattilografa sul vetro
Che scrivi così in fretta?
A malapena capisco le vocali, ma mi perdo il senso del tuo discorso.
Che scrivi così in fretta?
A malapena capisco le vocali, ma mi perdo il senso del tuo discorso.
Allora lascio andare.
Non pretendo di capirti.
Non pretendo di capirti.
Sai cosa mi piace di te?
La tua forma.
Come ti cerchi nei tuoi cerchi.
Invidio come scatti le fotografie, tu.
I tuoi riflessi quasi imperfetti.
Mi inzuppi di immagini ogni volta e ogni volta mi seduci con o senza il mio consenso.
La tua forma.
Come ti cerchi nei tuoi cerchi.
Invidio come scatti le fotografie, tu.
I tuoi riflessi quasi imperfetti.
Mi inzuppi di immagini ogni volta e ogni volta mi seduci con o senza il mio consenso.
Starei ore ed ore ad ascoltarti come tutte le cose che hanno il potere di amplificare.
Dieci gocce di pioggia, non diluite sotto la lingua prenderei stanotte per cercarmi un'altra volta, in un altro sogno.
(La musa e il suo lampione, oggi)
(La musa e il suo lampione, oggi)