Parlami delle tue vene.
Dei tuoi letarghi.
Delle tue maree.
Dei tuoi naufragi.
Parlami della tua bellezza e poi
fanne perlage d'oro da appoggiare sulla mia lingua.
Parlami della morte e della possibilità di una resurrezione.
Dammi una pietra da spostare sul sepolcro
ed un bouquet di gelsomini blu.
E rose.
Dammi rose d'ogni colore per abbellire il mio giardino, nei giorni dell'inverno.
E la mentuccia
E il cardamomo.
Dammi uno spicchio di te, amaca di cellule, per cullare il mio cuore di carne tremula.
Dammi i gabbiani e la pace.
Raccontami la tua storia.
Parlami degli svincoli, a luci spente, e delle gallerie scavate dentro alle tue montagne di alluminio e magnesio.
Parlami delle frane
che hanno generato i crateri dove oggi custodisci l'acqua per nutrire i tuoi girini.
Parlami di tua madre e delle sue mani di perla, soprattutto di quelle e di tuo padre e dei suoi capelli di vento, soprattutto di questo.
Parlami dell'uovo che ti ha contenuto. Guscio di stelle.
E del giorno in cui hai preso il volo fuori dal nido di grovigli.
Dimmi di quando hai smesso di chiedere il permesso ed hai deciso di essere felice.
Parlami un pò di te, stasera.
Mi fermo ad ascoltarti.
Note di Luna.
Appunti di viaggio.
1.7. 22; 22.22 pm