Mi sento un animale.
Uno di quelli
destinati per natura al letargo,
ma che in letargo non ci è mai andato.
Contronatura, è rimasto sveglio.
Ha tenuto su il battito cardiaco ed il respiro.
Ha mantenuto gli occhi aperti ed il cuore in allerta.
Orsa, senza pelliccia e senza riserve di grasso, ha sbattuto i denti per tutto l'inverno. Ha capito come si sente il lombrico e che la luna, anche se piena, non scalda.
Un tasso senza tana,
una tartaruga dispersa in un ghiacciaio perenne.
Una rondine senza traiettoria.
La vedevano volteggiare sul far della sera, sgraziata.
Càpita, senza vento tra le ali.
Pareva un uccello malato, visto da terra. Invece lei danzava, danzava la sua danza e cercava il profumo del gelsomino, per orientarsi.
Comunque, la primavera è arrivata.
Gli animali si svegliano dal letargo, le farfalle escono dal bozzolo, le lucertole si ricordano del sole, i gechi dei muri, i colibrì della goccia d'acqua che disseta,
gli invertebrati, uscendo alla luce, si chiedono che differenza ci sia tra la morte ed il sonno profondo.
(Risposta non pervenuta)
Intanto,
il pellicano, giù al fiume, vicino all'imbarcadero, ha appena barattato il suo becco per una fisarmonica. Ora, ogni volta che apre bocca, emette meravigliose melodie, quel figlio di buona madre!
Mentre
Jack, sì Jack, sempre lui,
ha regalato la sua tromba ad una giovane promessa del jazz. Lo ha fatto così, l'altra sera che era troppo triste e troppo ubriaco per ragionare. Quel ragazzino suonava bene, dio sa quanto suonava bene, e lui allora non ha resistito e gliel'ha regalata! Sì, la sua tromba. Quella.
Gli avessero strappato l'anima a morsi, Jack avrebbe sofferto di meno. Ma è andata così, come succede quando si fanno le cose per amore. E per nessuna altra ragione.
Ora non ha più lacrime, Jack.
Non le ha versate per la sua tromba no, ma per quel moccioso che ha talento, talento da vendere e una vita per suonare!
Intanto
le api hanno ripreso a ronzare, il caffè continua a profumare, il seme di avocado che mi ha regalato Bea è diventato un arbusto durante l'inverno ed oggi l'ho interrato. La mimosa dell'otto marzo ha messo radici, dentro di me ed il cormorano, che pesca davanti alle barche del borgo, è decisamente più elegante dell'anno scorso.
Intanto.
Intanto.
Intanto.
È SUBLIME questa cruda mestizia, suona di fine e di inizio.
RispondiEliminaForse non ha più valore l'arrancare del viaggio, quello cioè che sta in mezzo? Ha meno poesia di un inizio e di una fine certo, ma ha in sé il quotidiano vivere della vita, la nostra narrazione. SopraVvivere, anche con note stonate e pezzi di ombre: trovare sapore nel piatto già servito in tavola.
Dipende dalle portate, mi dirai!
Barbarah GuglielMana
Sì, direi proprio così!
Eliminahttps://m.youtube.com/watch?v=WJsSabXaunw
RispondiEliminaG.iovanni
Buona primavera Ilaria❣Antonella
RispondiEliminaPossono
RispondiEliminaesserci muri che proteggono e talvolta nel camminarci sopra ci si rende conto della sua reale altezza...ma anche quello che è chiuso fuori,
possono
esserci il batticuore e l'allerta ed insieme quasi ne fanno un po' un nevrotico nell'attendere... ma nel frattempo prima all'occhio poi alla mente ne traspare un'esigenza quasi un vuoto, dentro od intorno, un tassello forse importante ma non si sa se il primo o l'ultimo in questo piccolo nostro puzzle.
La rondine danzante.. carina
ciò che appare, il più volte non è quello che pensiamo o non è il suo vero reale.
Questi pezzi col jack io non sono sicuro se ripresi da qualche libro che a lei piace. Ma c'è una frase, l'ultima che mi indica un qualcosa.. "talento da vendere e una vita per suonare" e secondo me ne fa di tutto il suo, maaaaaa (forse mi sbaglio) diverse volte leggendola qui ingiro ho intravisto il suo viso guardare quella candela..non voglio dire giusto o sbagliato ma non la fissi troppo a lungo o troppo spesso..fa male dentro lo so.
Tutti i suoi..intanto..in...come
rintocchi dello scandire..e nel mezzo tra un tic e l'altro quello che accade intorno e dentro lei...mi piace questa sua primavera.
G.iovanni
Grazie G.iovanni!
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