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SI VENDONO SCIARPE E CAPPOTTI


Stanotte ho curato la signora P,
classe 1933.
Accedeva in Pronto Soccorso per ittero. Colecisti infiammata, pareti ispessite ed una pietra a bloccare il deflusso della bile.

P ha una forma di demenza senile, di quelle belle, però, ma belle per davvero! Lei ride, ride e le brillano gli occhi, due gocce di rugiada sulle viole.

P è di Taranto e,  nella sua testa, gira un ricordo lontano.
Una giostra di cavalli bianchi,
un giradischi inceppato, un tatuaggio inciso nella corteccia limbica

Lei è ferma lì. In quel ricordo. Il resto, inezie! 

Che bellezza che sei P!

Tu parli del mare, delle cozze cur 'a mullica dentro e il limone, mi raccomando! "Mio padre era calzolaio, aggiustava 'i scarpe, che era pure importante perché non ne avevi tante (di scarpe )! Mamma mia, però, che bello che è 'u mare, bello pe' davvero, azzurro, e quanto cibo ti danno lì! Tu ti siedi e uuuhhh, ti servono! E poi 'u vino, beh, 'u primitivo è il padrone, però pure mio padre lo faceva buono! Si chiamava Francesco, papà, come uno dei miei figli, ne ho cinque! "Uuuuuhhh che mare, che mare!!! E come giocano i bambini, come sono felici, li vedi?"

Bella P, sei bella, ma per davvero!
Ho i brividi!
Voglio invecchiare così, con un ricordo meraviglioso e lì vivere, per sempre. 

Lì, morire.

Sono le tre di notte e ascoltarti è  come essere nell'estate del 1970, l’economia tarantina, in controtendenza con l’andamento nazionale, continua la sua espansione, cresce la forza lavoro ed anche il numero degli occupati dell'Italsider, cresce il numero degli operai della Cementir, della Shell, della Belleli.
Gli stabilimenti balneari della città vecchia pullulano di gente, soprattutto  Mest'anijdde e Brasciole!
Gli ombrelloni sono a righe amaranto e l'amaro che si beve è il Lucani. Ci si bacia a lido Venere e pure alla Marina dove il sole tramonta sempre dopo...

P mi hai dato un'emozione! Tremula quel posto segreto che è il sottopelle. Mi hai portata lontano, mi hai regalato un giorno di mare e di fritto misto.

Sono le 8. Ti lascio in consegna.
Sei da ricoverare.
Non puoi tornare alla casa di riposo, gialla così, come sei. Lo dico a tuo figlio che arriva prima che smonto. Ha i tuoi stessi occhi. Chissà se è Francesco. Non ho il coraggio di chiederglielo.

Hai il sole dentro tu. Sei gialla di luce. Non di bile. 

Resta sulla tua giostra di cavalli bianchi, io salgo con te.

    Ph scattata a Camogli,  luglio 2021

Commenti

  1. che bella storia che sensibilita', storia trasformata in poesial

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  2. Brividi da sciarpe e cappotti.
    Dove sta la bellezza, nel fiore o in chi ne assapora il profumo.
    Belle..?!
    la prima..abbaglia senza volere,
    la seconda..nel voler essere abbagliata.
    Una gran differenza per me, tra l'essere abbagliati ed il voler lasciarsi abbagliare.
    Per cui sii, belle entrambe.
    G.

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  3. Si capisce vero che i brividi sono quelli emozionali descritti dalla dottoressa ovvero l'unica mia chiave di lettura tra il racconto del sud il suo mare Taranto ecc. con l'immagine messa. Lo dico solo per
    rispetto altrui. G.

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