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OscillAzione

Ieri mi hanno detto che sono concava.
Una conca.

Non pensavo di avere una forma diversa dall'homunculus di Penfield.

Allora ho pensato alla mia conca, ma mi sono immaginata così:


Una conca verticale, insomma, 
una linea piegata dal vento.
Perché è la verticalità che mi attrae, 
più dell'orizzontalità.
E difatti, soffro terribilmente di vertigini.

Altalena basculante, 
con perno nell'ombelico,
Così, in tempi alterni,
sprofondo nel mio mondo sommerso accessibile solo agli scarafaggi, ai pipistrelli e agli spifferi d'aria 
e
salgo laddove la nebbia scompare e brividano pure i pappagalli.

(ma lo faccio con ilarità bambina, non ti tedio, non defletto e non eccedo).

Oscillazione.

Ogni tanto mantengo l'equilibrio,
faccio perno sul baricentro che sta nell'ombelico, 
mi aggrappo al mio funicolo embrionale,    
cicatrice della nascita, 
epicentro della mia storia, 
vecchia come il mondo.

Ci sono altezze precipitose 
e profondità per cui non basta una vita.

Ossimori dell'esistenza.