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AD OTTOBRE

Ad ottobre le ombre degli alberi si fanno lunghe lunghe sul Lungo Ticino.
Sembrano i suonatori di una banda musicale schierati in fila, pronti a partire. 
Se si sta in silenzio, se non passano macchine e se i pappagalli verdi obbediscono, si può sentire la cumbia ed anche il bolero.

Il cuore suona la tromba ad ottobre, questo si sa.


Ad ottobre c'è una luce potente che trapassa le ossa.
È matura e decisamente sfrontata.  
È stata creata per i fotografi. 
Scattami una foto, per piacere, puntando il fuoco sull'anima, così tra qualche anno mi ricorderò di me oggi.


Il cielo è più azzurro, ad ottobre. 
Riflette tutti i ghiaccioli all'anice dell'estate e le granite al colorante blu. 
Ma anche i giacinti, gli anemoni e le genziane del mio giardino.


Ad ottobre, le lacrime del mattino vaporizzano rapidamente in nebbia, 
come il sudore degli amanti.


È il tempo dei pagliacci, ottobre.
Della tragedia interiore, ma solo per chi la sa mettere in scena 
e dei satiri danzanti, ma solo per chi si intende di coreografie.


È potente, ottobre!
C'è il rosso e pure il giallo.

Succede tutto 
per la prima volta, 
ad ottobre.









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