Entra nei miei corridoi ed apri una ad una le porte delle mie stanze. Fallo con pazienza, garbo e devozione. Troverai stanze d'ogni tipo tipo: alcune con finestre enormi, sprovviste di vetri e spalancate sul cielo. Altre piccole, buie e spoglie, prive di insonorizzazione. Lì scricchiola ogni grammo di vita. Altre piene di parole, ricordi, di vuoti, di schizzi, di stracci, di ferri, fuochi e fiamme. Cammina sulle foglie del mio bosco interiore, nell'autunno perpetuo di questo mio tempo. Ascoltanene il fruscio crepitante. Togliti le scarpe. Attardati, per favore. Portami nei tuoi templi dorati. Tra gli spiriti che ti abitano al crepuscolo. Mostrami le pire dei tuoi antenati. Raccontami le storie dei volatili che portano semi dentro al tuo cuore. Mostrami la pioggia che feconda la tua terra e parlami di cosa vedi nel fumo che sale dai fuochi nelle case. Fammi girare tra le tue scimmie, tra gli altari delle tue devozioni. Perderò consistenza p...
Anatomia di pensieri e navigazione spaziale