Portami Altrove. In un bosco di more dolcissime, tra pois di coccinelle. In una alcova di ginepro, tra il profumo del mosto selvatico e la dedizione dell'ape. In un riflesso d'oro, da sciogliere sulla lingua come un passito maturato nella vendemmia tardiva del cuore. Portami Altrove. Dove l'alba illumina l'ombra che ci hanno cucito sulla schiena. Dove i tramonti iniziano nella pancia e terminano sotto la volta stellata delle palpebre. Portami Altrove. Nella mia vulnerabilità di lana, che ti chiederò di indossare soprattutto nei giorni dell'inverno. Nell'intreccio di fili di Mako con cui hai ricamato la tua attenzione. Portami Altrove. Nella fecondità della goccia di pioggia. Nel caleidoscopio di una lacrima. Portami Altrove. Nel campo della mancanza, dove fioriscono Narcisi di consolazione e Papaveri di stupore. Dove ad inebriare è l'idea dell'appartenenza. Portami in un multiforme Altrove. Dove amplificare le nostre solitudini per farne un patto d...
Anatomia di pensieri e navigazione spaziale