Passa ai contenuti principali

GIALLO ROSSO E BLUES


Bisogna conoscere la complessità delle cose, ma poi scegliere la semplicità.

Vivere nel dubbio, ma poi abbracciare la possibilità, con la consapevolezza che ogni volta che qualcosa si sceglie, qualcos'altro, inevitabilmente, si lascia andare.

Più conosci il caleidoscopio delle tue emozioni, più diventi un estimatore dei colori primari.

Più raffinato è il tuo sentire, più ti ammutolisce l'essenziale bellezza dell'Universo.

Più hai sondato i tuoi opposti, più capisci quanto è bello il tuo centro. Lì decidi di costruire la tua casa perchè è lì che vuoi ospitare chi ami.

Se il principio di Archimede valesse anche per le anime, 
immersi in un liquido, 
alcuni di noi galleggerebbero appena, 
altri verrebbero schizzati oltre le stelle?
(Io spererei di guizzare come un pesce a sfiorare la luna)

Dicono che il passato non esista, 
che di esso resti solo la rielaborazione che noi ne sappiamo fare. 
Allora rivestiamo di organza ogni ricordo, facciamolo senza inganni, consapevolmente, così la nostalgia saprà di buono e sarà bello, ogni volta, ricordarsi di noi.

Se davvero il vuoto è materia ed antimateria in equilibrio dinamico, in una eterna fluttuazione tra la creatività ed il silenzio, allora auguriamoci davvero di conoscere ciascuno il proprio. 

Solo se hai paura della solitudine, la puoi accogliere con rispetto e al suo cospetto svelare i tuoi desideri. 
Altrimenti è solo confusione.

Solo se fai notte dentro, puoi sentire quel bisogno intimo di salire al cielo per rubare un fuoco agli dei e attorno ad esso intonare la tua canzone e ballare con la tua tribù.

   Corso Mazzini, oggi.