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UTERO ROCCIOSO


Recentemente ho fatto un viaggio che per me era importante fare.

Sono tornata al paese d'origine, d'inverno.

Il paese in questione è un piccolo villaggio arroccato sulle colline dell'entroterra calabro. Si erge su grotte naturali, attualmente di grande interesse speleologico, perché, a quanto pare, l'origine di questi antri si perderebbe nella notte dei tempi.

Da piccina, andavo con le mie zie a portare gli avanzi del pranzo ai maiali che, in quelle grotte, alloggiavano.
Mi piaceva passeggiare per i pendii che odoravano di fichi maturi e di gelso selvatico, portando in braccio l'enorme secchio azzurro contenente le "corchie" dell'anguria, come le chiamava zia.
Io, a quelle bucce d'anguria, ci lasciavo volutamente appiccicata molta polpa succosa (sempre sperando che nessuno dei grandi se ne accorgesse, durante il pranzo), perchè sapevo che, con quei resti, ci avremmo nutrito Ciccio, Spatino, Rosina e Nenè, ed io, a loro, ci tenevo. Mi premeva che mangiassero bene, che avessero il pelo luccicante e morbido, che fossero felici. Pure loro, insomma! Ignoravo, ovviamente, che quel mio amore fosse indirizzato all'ingrasso delle creature  destinate, pochi mesi dopo, al sacrificio natalizio sulle mense degli umani custodi!

Bene, sono ritornata lì, d'inverno.
D'inverno, mentre le margherite sbocciavano assieme ai ciclamini sui campi e lo scirocco soffiava caldo sulla pelle, come il più dolce degli abbracci. Ecco io, ad accogliermi, ho trovato le grotte. 

Quelle grotte su cui si erge da millenni il paese, come una sempiterna Nazareth pronta a dare ospitalità al bambin Gesù, ebbene quelle stesse grotte mi sono apparse, all'improvviso, in tutta la loro potenza simbolica.

La grotta, la crypta, il luogo nascosto per eccellenza. Il rifugio dalle furie del tempo. La parete per l'incisione simbolica. L'antro di tutte le streghe, buone e cattive. Il luogo di preghiera per l'eremita. Il riparo in tempo di guerra, il nascondiglio del popolo sotto i bombardamenti. Il magazzino per le riserve nei tempi di buona. La cavità naturale dove stare in silenzio. Il sottosuolo sacro di sé stesse.

Ecco il viaggio a ritroso mi ha portato qui.
Nella grotta.
Utero roccioso, nel mio caso.

Cercare le proprie origini e trovarle è assai importante perché origine è non solo ciò da cui si proviene, ma anche il luogo da dove si incomincia o ri-comincia. È la propria essenza. 

Perché noi non cominciamo quando veniamo al mondo, ma molto, molto, molto prima.

Per ognuno c'è un grembo più ampio e più antico cui si appartiene. E a quel grembo è  fondamentale riconoscerne la maternità.


    Verzino Kr, Novembre 2021