Fosse anche una chimera,
avrebbe alito di mirto e saprebbe di rosa e di gelsomino.
Basterebbe il suo odore per farmene innamorare,
ed il viaggio per cercarla avrebbe già meritato ogni sforzo.
Potessi, di quel misto di rosa, mirto e gelsomino, ne farei un'essenza per mettermene due gocce sulla pelle, ogni mattina, al risveglio.
Come faceva mia madre con me, con l'acqua di viole, quando ero bambina.
Di quel profumo io ricordo la delicata persistenza e la duratura serenità che sapeva regalarmi.
Di cosa abbiamo davvero nostalgia?
Pelle di ambra.
Odore di fichi maturi.
Latte e miele.
E di un posto perduto e ritrovato.
Oggi benedico la mia inquietudine che mi fa chiedere ancora cosa mi manca.
Le riservo un posto riparato dentro alla mia anima,
perché è in quel posto
che i segreti si svelano, ma sottovoce, ed è lì che il desiderio si lascia esplorare.
E' grazie a lei se la percezione del mondo avviene anche sottopelle e l'anima può scoprirsi piccina piccina da farsi accarezzare ma solo con estrema delicatezza.
Fosse anche una chimera,
avrebbe alito di mirto e saprebbe di rosa e di gelsomino.
E' per questo che continuo il viaggio che mi porta a te.
Felicità.
Ph: padiglione Forlanini
Così vero.
RispondiEliminaGià. Grazie.
Elimina"Di quel....regalarmi"
RispondiEliminaPerché continuava a sentirla, sua
madre, sentiva il suo accudire e
portava con sé quell'amore
e lo sentiva vicino..quella sensazione di protezione.
Di una cosa sono certo, in quei periodi aveva le tasche piene dei suoi bronzini.
"È grazie...delicatezza"
Intimità..ed il suo sfociare in desiderio di
tenerezza..
"Di cosa abbiamo davvero nostalgia?"
Di cosa abbiamo davvero bisogno?
L'ultima che ha scritto.
Foto
Coclea di vita.
Simil rettangolare e non a vite od elisse perché dopotutto la vita
ha i suoi spigoli ed in salita perché nel percorso le cose si conquistano si guadagnano, c'è fatica siii ma quanta la soddisfazione.
Ogni fase si distingue per il suo finestrone che si affaccia al mondo alla vita fuori. Maa col salire il paesaggio che godiamo è sempre un orizzonte più
esteso, vediamo e capiamo molte
più cose..perché ci giungono più dettagli o forse perché nella totalità riusciamo a leggerne il disegno, riusciamo meglio
a valutare, decidere..dare il giusto valore a ciò che ci circonda
e maturiamo più consapevolezza.
In questo salire però allo stesso tempo è
uno scendere in noi stessi, nel nostro animo, per cui le due cose vanno di pari passo, la conoscenza del mondo fuori e di quello dentro,
quante stanze abbiamo, desideri.. intimità e bauli ricolmi di ricordi.
G.iovanni
Gentile G.iovanni grazie per il suo commento. Mi ha colpita in più punti.
EliminaIl periodo con le tasche piene di bronzini. Mi ha fatto sorridere perché mi sono rivista a otto anni moccolosa e sbucciata ovunque...
Poi il bisogno di tenerezza. Anche quello mi ha colpita. Credo ricerchiamo per tutta la vita qualcosa che risale a sensazioni primitive, o comunque di cui abbiamo i primi ricordi. È forse quello il posto perduto che ricerchiamo? Chissà!
Ed infine la foto "coclea della vita". Immagine bellissima.
Grazie.
A presto!
Ilaria