Passa ai contenuti principali

DiVento


A volte, 
il vento soffia di lato,
arriva inatteso,
scompiglia i capelli, 
chiede di scattare una fotografia.

È in quei momenti che l'anima,
trafitta dalla brezza improvvisa, 
prende freddo 
e inizia a recitare poesie.


A volte,
il vento soffia da dietro le spalle,
solleva gonne, 
mostra gambe di bellezza, 
altalena invisibile,
sospinge il cuore verso la leggerezza.

È allora che si assumono le sembianze del volatile,
ci si concede alle correnti, 
si aprono morbide ali di piuma, 
si espone il petto alla Vita,
e con essa, 
si danza.


A volte,
il vento soffia davanti
contro,
rallenta il passo, 
obbliga a sentire i muscoli, 
a pompare più sangue, 
a prendere fiato, 
a stringersi nei paltò,
a viaggiare contro forti resistenze, soprattutto interiori.

Si traballa, 
ci si aggrappa alla vertigine, come ad un bastone,
le traiettorie perdono eleganza, 
la danza si fa selvatica,
il passo corto e sgraziato. 

È allora che scopri la legge della sopravvivenza 
e che il cuore è un sacco di terra bruna e di zolle umide dove sono stati piantati bulbi aulenti, a tua insaputa, millenni fa.

Vento,
che ti increspi in onde d'argento,
ti culli tra braccia di rami,
ti muovi tra nuvole di panna,
Vento,
che riposi su barche cariche d'inverno,
ti insinui tra cefalee di pioggia,
e cambi scenari,
Soffia,
Soffia ancora 
e ancora 
e poi ancora!
Mostrami tutta la tua bellezza libera e fiera, confondimi con garbo, regalami saggezza e nuove vie.

Chiudo gli occhi.
Ti ascolto.

 (Pensieri e foto di oggi. È il 10, è febbraio, è il 2024)