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Ho i miei tempi

"Ho i miei tempi" recita un aforismana, a forma di tazza, dell'amica Barbarah.
È uno dei miei preferiti.
"Ho i miei tempi
cioè "su alcune cose tipo l'acquisizione di una buona competenza del vivere, ho l'agilità e la rapidità di un bradipo", tuttavia, non mettete fretta a quelli fatti così, perché è proprio una questione di conformazione, di struttura dell'anima.
Ci sono processi lenti da metabolizzare, alcuni più che altri e più che per altri...
La sensazione, per quelli fatti così, è quella di aver dato un morso ad una mela e poi di metterci millenni a digerirla. 
Ataviche mele e bocconi che rimangono di traverso.
"Ho i miei tempi"
a volte sono lenti, a volte velocissimi, a volte un pezzo di vita ti scivola via in un lampo, senza quasi dare il tempo alla memoria di imprimerlo nell'album dei ricordi nitidi, a volte, invece, le ore sono come una pozzanghera all'ombra: lenta, lentissima evaporazione. 
Ma, forse, va bene così, forse è giusto così: è la vita che un po' accelera, un po' rallenta.
L'importante, in fondo, è che il pilota automatico resti disinnescato, quel modo di procedere mediocre, nel senso letterale del termine "da medius", che sta sempre nel mezzo, mono-tono, senza variazioni di passo, di intensità o di velocità.
Sarebbe così bello sapersi abbandonare con fiducia al flusso della vita, lasciare che sia essa a dettare i ritmi, senza paura se, talora, il cuore accelera e il fiato manca, senza paura se, talaltra, di fiato ne avanza, eccome (!) ed il cuore rallenta così tanto da sembrare ormai vecchio, scarico e stanco.
"Ho i miei tempi"
che sta anche per "ho un tempo adesso".
Uno degli esercizi più difficili da fare è quello di rimanere nel momento presente, di restare nel qui e ora, sostare nel flusso del tempo senza tempo, consapevoli del fatto che l'urgenza di programmare il domani amplifica l'inquietudine, così come ripercorrere troppo quel che è stato, o non stato, allarga eccessivamente le maglie della malinconia (e poi si prende freddo).
"Ogni cosa ha un suo tempo,
Ogni cosa a suo tempo"
mi ammonisce, ancora, la saggia curandera.

C'è un tempo che è quello che ognuno sta vivendo, che va riconosciuto, credo...
E
Allora 
Onorare il presente
Onorare le presenze
Addomesticare le illusioni
Accogliere il divenire
Lasciar andare
Fluire
Abitare gli attimi, senza confondere mai l'amore con l'appartenenza.
Essere leggeri
Pesare le parole 
Tacere un po' di più 
Fotografare pozzanghere, mentre evaporano, lentamente.