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ESTASI PANICA

Oggi mi sono schiantata contro un attacco di panico.
Iperventilazione inarrestabile.
Fiato spezzato.
Sguardo vitreo e inarrivabile.
Apnea,
ed infine,
pausa di respiro.

Non me l'aspettavo!
Che respirassi in fretta sì, che tirassi dentro aria e la mangiassi come si mangia il vento sì, 
ma che, ad un certo punto, smettessi di respirare, no. 
Non me l'aspettavo!
Periarresto respiratorio. 
Ossigeno insufficiente 

Ho avuto paura, 
quando hai smesso di respirare!
Non si Muore di Panico!
Soprattutto se hai Diciannove Anni!
Ho avuto paura.
Dio solo sa quanta!
Mi si è annebbiata la vista.
Dove sta scritto che sappiamo sempre cosa fare?
Come interrompere la folle orgia di Pan dentro di te?
Come domare il satiro capra umana, rinnegato dalla madre, che ululava la sua infelicità nella tua caverna buia?
Come zittire i suoi gemiti assordanti e
frenare gli zoccoli di becco scalpitanti che ti tranciavano la trachea?
Ho avuto paura del molesto figlio di Ninfa, caprone incompreso e reietto dal padre.
Ho sentito tutta la sua rabbia oscura,
la sua follia cieca,
la sua arroganza divina
parlare attraverso il tuo corpo, in una possessione demoniaca.
E ancora, ho avuto paura di quello che vedevo!

Quando ti sei ripresa,
eri al mondo come un'ape e il suo volo.
Sfidavi le leggi della natura.
Le tue minuscole ali creavano il vortice che ti restituiva alla vita.
Restavi sospesa, in aria, senza peso.
Occhi di acqua e sorriso di perla.

Ti ho vista andar via.
Ridonata al mondo, come tutti noi.
Diversi da stamane.
Ormai.

Cosa ricordi di quell'attimo in cui il satiro ti ha posseduta in un'estasi furibonda?

Dimentica.
Dimentica se puoi.
O trasforma quella furia in un inno esasperato alla vita che ti ha così stremata oggi e fanne un'opera d'arte!





Commenti

  1. E se questo panico fosse solo un grido d'allarme che giunge dall'interno dalla mente in questi giovani e giovanissimi.
    Tutti questi social in cui si immergono per tam tam tra loro per curiosità ecc. e vanno a crearsi dei legami talmente profondi che confondono il reale dal mondo bit ma ancor più grave quando diventa l'unica realtà o la più importante che non riescono a viverne senza.
    Ma i messaggi con cui vengono bombardati continuamente, devi fare così sei vuoi essere fico deve vestirti così devi devi devi..uniformarsi in un certo senso un piegarsi ai tanti, troppi direi. Ma chi è diverso, chi si sente di essere solo quello che è niente di più, rischia di non essere accettato..di non far parte del gruppo. L'apparire e l'essere come dicono i messaggi che ti giungono dall'esterno ed il più da quei pifferai quali sono influencer vari. La grossa differenza tra noi da giovani e quelli odierni che allora potevi fragartene abbondantemente del seguire le mode, il vestire, cavolo ma oggi trovo sia molto più difficile cercare di essere e vivere il se stessi puramente senza influenze esterne, un continuo "bombardamento" special modo sui smartphone.
    Forse come per altre cose il panico può essere un grido di allarme, un non ce la faccio più, finitela tutti, un lasciatemi respirare il mio io, il mio voglio essere me..ed anche una ragazzina può..
    (Lo so che può essere altro sanitario/mentale/motivi ma è solo un riflettere un pensiero niente di più) G.
    https://twitter.com/_ELiEclipse/status/1662205840294649859?cxt=HHwWhoC95fXZq5EuAAAA

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    Risposte
    1. L'ultimo capov.. "il panico può essere una valvola che sfoga" e non grido d'allarme.g

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  2. Chiusi la porta e la tenni lì, con me, in quella mia stanza, come forma di difesa, volevo proteggerla, custodirla, per quanto potessi..
    ..bramavano il suo respiro..
    squarci inaspettati si aprivano dentro me, cominciai a temere che quellintelletto non bastasse.
    Quel respiro che come alito di vento passa ed accarezza tra i filari, l'ordine delle cose.
    Preghiera o ringraziamento, non temo a mostrarlo, anche se tutto sia ma non scienza.
    La rinascita la crescita, tra centinaia, ma anche una sola di quelle è così importante, quel ancora semplice germoglio e la mia paura si confonde in quel verde, svanisce.
    Kgb

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