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Il coraggio verrà

Scrivo queste poche righe per ringraziare pubblicamente l'autrice per le pagine che ci ha regalato. 
Ho conosciuto Sara alla presentazione del libro cui sono andata perché incuriosita dal suo precedente podcast "Carla, una ragazza del '900", la cui grazia mi ha, letteralmente, rapita.
Il libro lo si divora, lo si tiene sotto braccio tra una fermata e l'altra, tra uno spostamento e l'altro, mentre si aspetta il caffè al bar, così da poterlo leggere nell'attesa, tanto è il desiderio di seguire la storia di queste due donne, così lontane, eppure così vicine, immerse nella loro spazio- temporalità così umana, che poi, a ben vedere, è quella di ciascuno di noi.
Mi ha colpito, innanzitutto, la dedizione con cui l'autrice ha cercato di ricostruire la vita di Maria Silvia. 
È davvero interessante seguire gli spostamenti di Sara alla ricerca di Lei. "Mariasì" prende forma, colori, odori, identità, mano a mano che l'autrice riesce a collocarla nel tempo, nello spazio e nella sua affettuosa immaginazione e, dunque, pagina dopo pagina, Lei inizia a vivere, o meglio torna a vivere, anche dentro di noi che leggiamo. 
Le due donne si de-finiscono (intensamente si dichiarano) assieme. Si assiste ad una Epifania Doppia.
Sara "partorisce" Maria Silvia e Maria Silvia, attraverso questa narrazione, con la gentilezza che pare l'abbia contraddistinta in vita, obbliga Sara a ripercorrere la propria vita, i propri strappi, le proprie ferite, i propri lutti e dunque, a ripartorirsi. 
Esiste un parto naturale che è quello con cui veniamo al mondo, un avvento di carne, sancito dal taglio del cordone ombelicale, che ci offre ad una inevitabile solitudine, ma esistono anche altri parti, io credo: quelli identitari, quando si mettono assieme i pezzi del proprio vissuto per farne una storia e potersi, in essa, rileggere.
Il più delle volte questi percorsi sono dolorosi e la narrazione è l'antidoto che viene in soccorso e consente la chirurgica operazione.
Questo parto multiplo, tutto femminile, avviene sullo sfondo di una precoce perdita del ruolo di figlia cui Sara si imbatte con coraggio, in una nostalgia non archiviata, non edulcorata e tagliente. 
In queste pagine ho trovato il dolore e la paura, lo smarrimento e l'audacia, la ricerca ed il rispetto, l'amore e la perdita, la riconoscenza ed il bisogno di accogliere parti di sé, con tenerezza, finalmente. 
Mi sono commossa. Forse ritrovata.
Inevitabile, quando la compassione è verso sé stessi e la propria storia.

C'è tanto e tanta onestà, io credo.

Il tutto mescolato ad un tempo storico, quello degli anni 70, in cui donne come Mariasì scendevano in piazza, mettendoci la faccia, per il riconoscimento dei diritti delle minoranze, emarginate, soltanto, per un diverso sentire.
Un tempo storico cui anche noi oggi, come donne, abbiamo il dovere essere riconoscenti.

A queste donne, a Mariasì e a Sara, dunque, il mio grazie per queste pagine di femminile emozione.

"Il  coraggio verrà" , pag 286.
Casa editrice Harper Collins
Autrice:Sara Poma.

Commenti

  1. In una lettura cerchiamo, talvolta troviamo! noi stessi, troviamo nel cercarci un po' di noi, quella parte che riconosciamo e quella che stiamo cercando di ri-conoscere. Che abbiamo vissuto o che non vivremo invece mai. E quella lettura però ci parla, ci aiuta a ri-specchiarci, a svelarci. A camuffarci. Io ho fatto la rivoluzione, la brigatista, la bombarola, la clochard, l'attrice, la pioniera e l'amante. L''alcolizzata e lo scrittore della mansarda alla Dostoevskij, sono stata Allan Poe e il corvo stesso. Ogni scrittura quando manifesta ad un lettore (che può combaciare con lo stesso!) porta in sé il diritto per quella vita, così come scendere in piazza per chi marcia per una causa umana, perché in ogni vita c'è un pezzo della nostra, che svilupperemo forse o forse non svilupperemo mai, che non stagione, non ha scadenza.

    (Leggerò Il coraggio verrà, aggiungendolo alla rappresentazione di altre potenziali espressioni)

    Rosa Canina

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    Risposte
    1. Grazie Rosa Canina. Le auguro di indossare ancora e ancora altre mille vesti. Mi piacerebbe saperlo fare anche io....

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