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ORME

   

  (Castello Visconteo, ora)

   

Orme.
Dal greco "odore, traccia".

Traccia.
Odore.

Tu, orma a quadri,
le stai di fronte.
Le dai un bacio.
Erano millenni che l'aspettava.
Cercherà quel bacio per altre mille vite, senza più trovarlo. Si chiama imprinting.

Tu, orma a righe, fumi una Camel.
Ti guardi attorno.
Le luci della festa, al massimo, ti ricordano un Natale.
Immenso non sapere.
Buona pratica il lasciar andare.
Ma, ancor di più, ignorare il risaputo.

Tu, orma a rombi,
lo sai che l'amore quando è vero è incontrollabile.
Eppure,
ti ostini a controllare!

Tu, orma tonda,
lo sai che la tua ė una storia di abbandono.
Hai perso identità. E soffri come un cane.
E ti ripeti:
"chi se ne frega se
la conoscenza di sé passa attraverso il dolore,
Il silenzio,
L'abbandono!"

Già. Chi se ne frega.

Mentre tu, orma leggera,
ora lo sai che non si può vivere a rischio zero.
Ed infatti, accetti le possibilità.
Anche di soffrire, per un amore, o per la libertà.

Tu righe verticali
hai scelto una vita di compromessi.
Ma non lo sai.
Altrimenti non vivresti così.
Questo lo so io.

Tu sai di tiglio in fiore.
Tu sai di inizio estate.
Tu di fine.
Tu sai di shampoo d'acero.
Mi ci lavavo tutte le sere per dimenticarmi lentamente di te.
Tu sai di mandorle tostate. Lo stesso odore che sentivo stasera tra le bancarelle dei waffle e i ghiros pita.
Tu sai di rosa.
Tu di sambuco.
Tu di caramello.
Tu di....

Orme.
Tracce.
Odori.

Vite. 

Datemi un piccolo capitale energetico e la mappa del tesoro.